L'astrologia oraria spiegata ai clienti

Il gatto e il tempo

 

Nota: Se ci sono dei termini tecnici che non capite provate a vedere il mio glossario.

Una branca trascurata

Questa branca dell’astrologia in passato era molto diffusa e utilizzata, eppure ora è sconosciuta ai più.

L’attuale astrologia moderna lavora soprattutto sui temi natali, l’astrologia previsionale applicata al tema natale (transiti, ritorni solari ecc) e, ovviamente, le sinastrie.

Naturalmente l’indirizzo moderno della nostra disciplina non ha ignorato completamente l’astrologia oraria. Alcuni astrologi moderni, infatti, se ne sono interessati rielaborandola secondo i loro criteri. Ma si tratta comunque di una minoranza, e anche tra persone che si interessano attivamente di astrologia è possibile trovare soggetti che ignorano questo utile strumento (io stesso l’ho conosciuto dopo due o tre anni che studiavo la disciplina).

Eppure è molto versatile e relativamente semplice: una persona pone una domanda all’astrologo, l’astrologo prepara il tema della domanda usando l’ora in cui ha ricevuto il quesito e, dalla situazione del cielo, ricava la risposta, eventualmente chiedendo qualche dettaglio di contesto al cliente. Non servono i dati di nascita del cliente o di eventuali altre persone coinvolte nel quesito.

Perché funziona

A qualcuno, soprattutto in questa epoca, può sembrare un po’ strano che possa funzionare. La logica su cui si basa è che il cielo, come tutta la realtà fisica, si muove in corrispondenza delle forze spirituali, a cui siamo collegati anche noi. Quindi, se ci stiamo ponendo una domanda cui teniamo realmente, questo avviene in un momento in cui anche il cielo è in una configurazione che, in qualche modo, riflette la situazione a cui stiamo pensando e, esaminandolo, si può trovare la risposta al quesito.

La nostra società è ormai poco disposta ad accettare una logica del genere e qualcuno potrebbe fraintendere al punto da credere che io abbia preteso che i pianeti si spostino a seconda dei nostri dubbi e timori. Ma la verità è che avviene tutto in simultanea: noi e gli astri siamo legati al medesimo centro e quindi ci muoviamo contemporaneamente secondo gli influssi derivanti dal esso; possiamo quindi conoscere meglio certe situazioni guardando indicatori esterni tramite tecniche di divinazione.

Perché allora bisogna prendere l’orario in cui ci l’astrologo riceve la domanda e non quello in cui è il cliente a porsela? Perché l’astrologo è l’intermediario che deve interpretare la configurazione celeste; in pratica si usa la posizione degli astri nell’ora in cui è stato contattato chi è in grado di leggerli.

Può capitare che l’astrologo in quel momento non abbia un orologio affidabile a portata di mano o sia privo di uno strumento per annotare i dati; ma anche in questo caso pare che non sia tutto perduto, potrà fare una carta usando come dati quelli del momento che sente adatto per affrontare la domanda.

Quindi è di cruciale importanza che chi pone la domanda sia veramente interessato a essa; altrimenti otterrà una risposta corretta solo per uno strano caso, una coincidenza.

Cosa è importante e cosa no è molto relativo, risposte circa il tempo atmosferico il giorno della nostra gita in montagna possono trovare una risposta corretta non meno di domande sulla situazione del proprio figlio rapito. L’elemento cruciale è che chi pone la domanda la senta importante e tenga veramente ad avere la risposta.

Quindi, uno scettico che chieda una cosa al semplice scopo di mettere alla prova l’astrologo, vedrà quasi certamente confermata la sua incredulità circa questa disciplina.

Il fatto è che, qualunque domanda abbia verbalmente posto all’astrologo, in realtà ha chiesto: “funziona l’astrologia oraria?” domanda a cui questa pratica può solo rispondere coi fatti, fornendo risposte valide a domande concrete.

Limiti e potenzialità dell’astrologia oraria

Ci sono domande a cui l’astrologia oraria non è in grado di rispondere? Ogni strumento non ha solo potenzialità, ma anche limiti. Può essere difficile tracciare confini netti tra le domande adatte all’astrologia oraria e quelle inappropriate, ma in genere gli astrologi sembrano abbastanza concordi sul fatto che la domanda deve avere una valenza pratica per questo mondo fisico, domande filosofiche come “Dio esiste?” o “La realtà è trascendentale o immanente?” non possono trovare risposta coll’astrologia oraria.

È bene anche tenere a mente su cosa sta lavorando l’astrologo: ogni carta del cielo è un cerchio (in realtà una volta era raffigurato con un quadrato) con indicata la posizione dei pianeti nei vari segni, le cuspidi delle case e altri elementi ritenuti utili a seconda dell’operazione svolta. Se quindi la carta riflette la realtà lo fa a modo suo è può non essere sempre facile interpretarla, soprattutto se la realtà riflessa dalla carta non è chiaramente delimitata.

Ad esempio trovare la risposta a domande come “Dov’è la mia collana?” può non essere possibile al primo colpo, soprattutto se non si sa se la collana è stata persa dentro o fuori casa: l’astrologo può vedere il pianeta che rappresenta la collana in 10° casa e indirizzare il richiedente verso la stanza usata per i ricevimenti o quella dove “lavora” e, solo dopo ore di ricerche infruttuose, fare un secondo tentativo dicendo al cliente di cercare presso l’azienda dove si guadagna da vivere, questa volta con successo.

Insomma l’astrologia oraria, come qualunque altra branca, ha grandi potenzialità ed è uno strumento molto versatile, ma è importante non formarsi delle aspettative eccessive.
Non ci si deve aspettare né che possa rispondere a qualunque domanda né che possa fornire una risposta troppo dettagliata né, soprattutto, che dia sempre la risposta che vogliamo sentirci dire.
Fornisce risposte veloci, ma anche essenziali, dando le informazioni che servono per risolvere il dubbio, senza soffocarci con una massa di informazioni particolareggiate.

Inutile sottolineare, inoltre, la necessità di collaborazione e sincerità nell’interazione astrologo-richiedente; quest’ultimo in particolare deve essere in grado di fornire informazioni corrette che permettano di delineare chiaramente il contesto, permettendo di risolvere nel modo giusto l’enigma rappresentato dalla carta.

Ad ogni modo la verità è nella carta e l’astrologo deve anche sviluppare abbastanza fiducia in se stesso da andare contro certe convinzioni del richiedente se la carta del cielo mostra qualcosa di diverso.

- Il Gatto